Questo lavoro è pubblicato nell'archivio internazionale non soggetto a peer review:
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- La materia non è infinitamente divisibile in sé stessa, come già affermato da Democrito nel 450 a.c., nel senso che è composta da particelle che risultano privi di "parti".
- La quantità di energia che si irradia non è infinitamente divisibile in sé stessa, come ipotizzato da Plank nel 1901 d.c., nel senso che è composta da quanti di energia che risultano privi di "parti".
- L'interesse storico del mio lavoro sta nel mostrare come l'esistenza del movimento e della velocità limite della luce implici che lo spazio e il tempo non siano infinitamente divisibili in loro stessi, nel senso che sono composti da posizioni e momenti che risultano privi di "parti"